• La non perfetta verticalità di alcune stalattiti può dipendere dalle correnti d’aria?

No, se quelle vicine sono diritte o caratterizzate da deviazioni diverse. Nella Grotta del Vento non esistono gruppi di stalattiti orientate nella stessa direzione.

  • La temperatura dell’acqua è uguale a quella dell’aria?

Non esattamente in quanto, anche nella zona termostabile, può variare da un minimo di +9,25°C della “Diramazione dell’Intermedia” ad un massimo di +11°C, registrato nella fase iniziale delle piene nella zona dell’Acheronte.

  • La presenza della porta blindata ha fatto diminuire la corrente d’aria rispetto alla situazione che si aveva prima della valorizzazione turistica?

Prima delle esplorazioni l’ingresso era costituito da un angusto passaggio semiostruito dai detriti, la cui sezione trasversale aveva una superficie pari a un decimo di quella dell’attuale porta blindata (circa 2 metri quadrati). Per non alterare il ricambio dell’aria la porta è stata affiancata da un gruppo di aeratori aventi complessivamente la stessa ampiezza della vecchia strettoia iniziale. Questa precauzione,comunque, è superflua poiché la sezione minima della galleria iniziale,nelle ultime migliaia di anni, ha subito continue variazioni, passando più volte da una situazione di ostruzione totale (a sifone pieno) ad un’ampiezza superiore ai 5 metri quadrati. Prima della valorizzazione turistica in questo tratto della grotta la normalità non era pertanto costituita da un ricambio costante dell’aria, ma dalla sua estrema variabilità.

  • Il calore e l’anidride carbonica prodotti dalla presenza di tanti visitatori possono alterare il microclima?

In grotte prive di vento ciò è possibile: nella Grotta del Vento invece, il continuo ricambio dell’aria impedisce l’aumento della temperatura e l’accumularsi di concentrazioni eccessive d’anidride carbonica. Anche in assenza di visitatori,comunque, questo gas è sempre più abbondante che all’esterno perché viene liberato continuamente dal processo di accrescimento delle concrezioni.

  • La presenza dell’uomo può provocare inquinamenti pericolosi per la fauna?

Bisogna vedere cosa si intende per inquinamento. Certamente con le suole delle scarpe e lo spolvero dei vestiti si introducono nella grotta particelle estranee, ma queste, costituite in gran parte da sostanze organiche, sono una vera ghiottoneria per una fauna le cui capacità riproduttive erano in precedenza limitate dalla scarsità del cibo. Da quando la grotta è stata aperta al pubblico il numero degli animali cavernicoli ha avuto un forte incremento.

  • Ma la luce non disturba la fauna che vive nella grotta?

Sicuramente; ma nessuno può costringere gli animali a restare alla luce. Nel volume complessivo della grotta le zone illuminate costituiscono una percentuale irrisoria, quindi, nei periodi in cui le luci si accendono più spesso, gli animali si spostano semplicemente nelle zone più buie.

  • La presenza dei sentieri e delle luci non influisce in maniera negativa sull’ambiente?

Senza dubbio i sentieri costituiscono un’alterazione, ma solo da un punto di vista puramente visivo in quanto, date le loro limitate dimensioni e il materiale coi quali sono stati costruiti, non portano alcuna modifica all’idrologia, alla meteorologia, al chimismo ed al microclima della grotta. Anche la luce è un elemento estraneo ma, accesa in media meno di un’ora al giorno, non può provocare modifiche apprezzabili.

  • Perché non vengono utilizzate lampade a luce fredda per evitare la crescita di alghe e muschi?

La luce fredda, priva di alcuni colori dello spettro, non consente un’esatta percezione cromatica e quindi non permette di apprezzare appieno la bellezza dell’ambiente sotterraneo. Per prevenire la comparsa del verde, nella Grotta del Vento si è preferito limitare l’irraggiamento, sia frazionando l’impianto in 15 tratti, sia pilotando i riflettori delle zone più a rischio con sensori a raggi infrarossi che ne limitano l’accensione al tempo strettamente necessario per il passaggio dei gruppi.

  • Ma il flash non danneggia le concrezioni?

No. La durata di un lampo si aggira mediamente attorno al ventimilesimo di secondo. La quantità di luce cui viene sottoposta ogni volta la superficie concrezionale è infinitamente inferiore a quello provocato, anche in pochi secondi, dai riflettori dell’impianto di illuminazione.

  • Si possono scattare fotografie all’interno della grotta?

Sì, a condizione che non vengano ostacolati gli spostamenti del gruppo. Naturalmente è vietato l’uso del cavalletto; è quindi necessario disporre di un buon flash o di usare l’alta sensibilità. Si consiglia l’uso di obiettivi grandangolari.