La spedizione lucchese del 1964 era diretta dallo speleologo Vittorio Verole-Bozzello, allora ventunenne che, nonostante la giovane età, aveva al suo attivo la fondazione del Gruppo Speleologico Lucchese del C.A.I., ufficializzata nel 1960, e l’esplorazione di oltre 400 grotte.
Fin dall’inizio della sua attività esplorativa, che cominciò nel 1957 quando aveva appena 14 anni, il suo sogno era quello di poter dedicare la vita al mondo sotterraneo, comunicando agli altri la propria passione per le grotte mediante la valorizzazione turistica di una grotta. Quello per la Grotta del Vento fu un amore a prima vista. Nonostante la sua distanza da ogni via di comunicazione e le enormi difficoltà tecniche che i lavori avrebbero comportato a causa dei numerosi pozzi e “salti verticali”, questa cavità possedeva tutti i requisiti che da anni stava cercando e che non aveva trovato neppure nelle 50 grotte italiane già attrezzate per le visite.
Il suo lungo viaggio attraverso le grotte turistiche, che fu esteso anche ad alcune grotte jugoslave, francesi e svizzere, aveva lo scopo di esaminate attentamente le varie soluzioni che di caso in caso erano state adottate, per far tesoro di quelle positive, scartando quelle che non corrispondevano agli standard che si era prefissato sia sotto il profilo tecnico che gestionale.
I lavori ebbero inizio nel 1965 con un grosso sbancamento che si rese necessario per realizzare una trincea in cemento armato in grado di raggiungere l’ingresso sepolto. Altre centinaia di metri cubi di detriti furono estratti dalla galleria iniziale per consentire ai visitatori di percorrerla in posizione eretta. L’ostacolo più grosso, il sifone, fu superato mediante una galleria artificiale, scavata nella viva roccia, lunga una trentina di metri.
Il ”primo itinerario” fu aperto al pubblico nel mese di giugno del 1967. Non esisteva ancora un impianto elettrico, e le visite si svolgevano alla luce di maleodoranti lampade portatili alimentate da gas propano.
Il “secondo itinerario”, dati i forti dislivelli e la necessità di realizzare in parete alcuni tratti di sentiero comportò difficoltà molto maggiori. Fu aperto al pubblico nel 1970. Nello stesso anno fu realizzato anche il primo impianto elettrico, inizialmente alimentato da un gruppo elettrogeno.
Nel 1973 fu realizzata la strada carrozzabile d’accesso. La spesa fu interamente sostenuta dall’Amministrazione della Grotta del Vento.
Nel 1974 ebbe inizio la costruzione dell’edificio che attualmente ospita la biglietterie, lo snack bar, la mostra dei minerali, gli uffici e l’abitazione di Vittorio Verole-Bozzello.
Nel 1979 iniziarono i lavori di allestimento del “terzo itinerario”, ostacolati dalla necessità di realizzare gran parte dei sentieri lungo le pareti strapiombanti di un pozzo di 90 metri. Dopo diverse interruzioni dovute alla presenza di una cascata che si attivava ogni qual volta all’esterno si verificavano precipitazioni particolarmente intense, questo vertiginoso percorso, unico in Italia nel suo genere, fu inaugurato nell’estate del 1982.
Nel 1998, con un imponente sbancamento, si è provveduto al definitivo disseppellimento dell’imbocco naturale della grotta, un elegante portale alto quattro metri. Venne così eliminata l’angusta e antiestetica trincea in cemento armato che, più che all’ingresso di un fiabesco mondo sotterraneo, ricordava lo squallore di un rifugio antiaereo.