Da qualche tempo è in vendita alla Grotta del Vento una linea di abbigliamento (felpe, maglie, borse, t-shirts) e di oggettistica (calamite, tazze-ricordo, ecc.) recanti il marchio del “geotritone”. Ma cosa è mai questo geotritone? Per chi non lo sapesse sarà bene spendere qualche parola in proposito.
Questo simpatico animaletto, appartenente all’ordine degli anfibi “urodeli” (o “caudati”), comprendente le salamandre e i tritoni, frequenta abitualmente la Grotta del Vento solo nella parte iniziale dove, seppur fortemente attenuati, possono arrivare i riflessi della luce solare.
Per i visitatori incontrarlo non è facile: il geotritone teme infatti la luce intensa e tende a nascondersi nelle fessure della roccia dove, tra l’altro, è meno esposto alle correnti d’aria che, soprattutto durante la stagione invernale, potrebbero provocare una pericolosa disidratazione. Privo di polmoni e di branchie, respira infatti attraverso la pelle, un tipo di respirazione che è possibile solo se questa mantiene costantemente un elevatissimo grado di umidità, senza la quale l’animale morirebbe soffocato in breve tempo.
Nella scala dell’evoluzione si trova in una posizione piuttosto scomoda: mentre altri animali, detti “troglobi”, si sono adattati completamente alla vita sotterranea, subendo profonde modifiche strutturali quali la depigmentazione (perdita parziale o totale del colore) e la scomparsa degli occhi, del tutto inutili in un ambiente privo di luce, il geotritone è un “troglofilo”. Pur prediligendo l’ambiente sotterraneo, non si è ancora adattato completamente ad esso ma nello stesso tempo ha perso la possibilità di vivere alla luce del sole. A differenza dei “troglobi” ha occhi enormi, in grado di percepire radiazioni luminose talmente deboli da apparire come buio totale per l’occhio umano. Come nei gatti, quando non è completamente dilatata, la pupilla non è tonda, ma a fessura. Questo apparato visivo particolarmente efficace permette di individuare le prede in condizioni di luce estremamente precarie. La cattura avviene in una frazione di secondo mediante l’estroflessione della lingua, lunga e appiattita, che invischia le prede (insetti o ragni) introducendole nella larga bocca.
Di notte, specie se all’esterno l’umidità è elevata, ed in casi eccezionali anche di giorno, durante le piogge accompagnate da una nuvolosità molto spessa, il geotritone può uscire all’esterno alla ricerca di cibo, per poi rientrare precipitosamente in grotta non appena la luce aumenta e i valori igrometrici si abbassano.
La lunghezza degli esemplari adulti è in genere compresa tra i 10 e i 13 centimetri. Il colore del dorso può variare dal grigio al beige ed al marrone, con macchie sparse di tonalità meno intensa, mentre il ventre appare quasi sempre più chiaro. La testa è sempre grossa e appiattita. Gli arti anteriori sono dotati di quattro dita, quelli posteriori ne hanno cinque. Tutte le dita hanno una terminazione a ventosa che facilita la progressione su superfici lisce.
Nella Grotta del Vento, oltre che nella zona di penombra del tratto iniziale, dopo piogge di particolare intensità è possibile rinvenirne alcuni esemplari di dimensioni molto ridotte (2 – 4 cm.) tra la “Sala dei 30 metri” ed il “Valico, quasi al termine del 1° itinerario, dove a luci spente il buio è totale, rendendo impossibile la sopravvivenza di questa specie. Si ritiene che questi minuscoli anfibi, destinati con ogni probabilità a morire di fame, vengano introdotti nella grotta durante le piene da corsi d’acqua temporanei attraverso strette fessure che renderebbero impossibile il passaggio di esemplari più grandi.
La specie “geotritone” (speleomantes) vive quasi esclusivamente nelle aree carsiche del territorio italiano.
Foto di Simona Capitani
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For some time now a line of clothing (sweatshirts, hoodies, jumpers, bags, t shirts etc) and objects (magnets, souvenir mugs etc.) has been on sale at the Grotta del Vento with the brand name “geotritone”. But what is this geotritone? For those of you who don’t know we should spend a few words about it.
This cute little animal, belongs to the “urodela”(or “clades”) order of amphibians and includes salamanders and newts, it’s an habitual visitor to the Grotta del Vento only in the first part where, weak rays of sunlight can arrive.
It’s not easy for visitors to meet it: in fact the geotritone fears intense light and tends to hide in the fissures of the rock where it’s also less exposed to air currents especially during Winter, they could cause severe dehydration. Without lungs and gills, it breathes through the skin, a type of respiration that is only possible if a constant high level of humidity is maintained, without it the animal would die of suffocation within a short time.
On the scale of evolution it’s not in a particularly good place: whereas other animals called “troglobites”, have completely adapted to underground life, undergoing profound structural modifications such as lack of pigmentation (partial or total loss of colour) and the disappearance of eyes, absolutely useless in an environment without any light, the geotritone is a “troglophile”. Although preferring the underground environment, it has not yet completely adapted to it but at the same time has lost the possibility to live in sunlight. Unlike the “troglobites” it has enormous eyes, able to perceive radiations of light which are so weak that they would appear as total darkness to the human eye. Like cats, when it is not completely dilated, the pupil isn’t round, but a slit. This very efficient visual organ allows it to individualize its prey in extremely poor conditions of light. It captures it in a fraction of a second with the eversion of the tongue, long and flat, that sticks to the prey (insects or spiders) and puts it into its wide mouth.
At night, especially if outside the humidity is high, and in exceptional cases also in the day, during rainfall accompanied by thick clouds, the geotrione can come outside looking for food, to then quickly go back into the cave as soon as the light increases and the hygrometric values decrease.
The length of adult examples is generally between 10 to 13 centimetres. The colour of its back can vary from grey to beige and to brown, with scattered marks of a less intense tone, whereas its stomach always appears lighter. The head is always big and flat. The front legs have four toes, the rear ones have five. All the toes have a suction effect making it easier to go over smooth surfaces.
In the Grotta del Vento, beyond the the shady area in the first part, after very heavy rainfall some very small examples (between 2 – 4 cm) can be seen between the Hall of 30 metres” and the “Pass”, almost at the end of the first itinerary, where there is total darkness when the lights are off, making it impossible for this species to live. It is believed that these tiny amphibians, probably destined to die of hunger, get introduced into the cave during periods of temporary flooding through the narrow fissures which would make it impossibile for bigger examples to pass.
The species “geotritone” (speleomantes) lives almost exclusively in the karst areas of Italy.
Photos by Simona Capitani