Prima che venisse realizzata la strada che oggi arriva alla Grotta del Vento chi voleva visitarla doveva partire a piedi dal paese di Fornovolasco, pittoresco paesino situato nel punto in cui tre profondi solchi vallivi immettono le loro acque in un unico torrente detto Turrite.
La scelta di quel luogo per l’edificazione di un centro abitato non è casuale: la tradizione popolare vuole che il paese sia stato fondato nel ‘600 da un certo cavalier Volasco, venuto da Brescia con numerosi operai su richiesta degli Estensi per lavorare il ferro proveniente dalle vicine miniere di Trimpello, principale fonte di approvvigionamento del prezioso metallo per il Ducato di Modena.
Probabilmente il cavalier Volasco non è mai esistito, visto che secoli prima già sorgeva poco a monte del paese un edificio (del quale oggi esiste solo un rudere noto come “Chiesaccia”) detto Hospitale del Volaschio.
Corrisponde invece a verità il fatto che il nucleo abitato sia sorto attorno alle ferriere, nelle quali la forza motrice fornita dai torrenti azionava i magli ed i mantici, strumenti indispensabili per trasformare il ferro in armi ed utensili. È stata anche accertata l’origine bresciana sia dei fabbri che dei minatori.
Delle antiche ferriere in uso sotto la dominazione estense una, posta all’inizio del paese è stata restaurata e trasformata in civile abitazione rispettando i canoni architettonici dell’edificio originale, mentre di un’altra, situata nel Canale di Petrosciana, non restano che alcuni ruderi.
Una terza ferriera, della quale non rimane alcuna traccia, si trovava probabilmente nei pressi dell’attuale Rifugio La Buca, allo sbocco di un canale detto “Battiferro”.
Caratteristiche le case del paese, tutte in pietra, addossate l’una all’altra e spesso costruite a ponte sugli stretti vicoli che si irradiano in ogni direzione. Di particolare pregio due ponti in pietra che scavalcano il Canale del Santi, sapientemente restaurati, come gran parte del paese, dopo la tremenda alluvione che portò morte e distruzione nella valle il 19 giugno del 1996.
Attualmente Fornovolasco, che ospita un rifugio-ristorante con camere ed un ostello per gruppi di ragazzi, è un’ottima base per escursioni al Monte Forato e nel massiccio delle Panie.
D’estate è animato da una folta presenza di turisti.