L’eccezionale ondata di caldo prosegue implacabile. Nelle città e nelle spiagge bruciate dal sole la gente cerca disperatamente un refrigerio, accontentandosi talvolta del condizionatore di casa, dell’albergo o di qualche centro commerciale. Ma è un modo ben triste per trascorrere le ferie!
Chi non vuole rinunciare alle escursioni cerca però di evitare le mete più infuocate, per concedersi una pausa di fresco in luoghi dove la temperatura si mantiene costantemente su valori miti.
Per questo motivo la Grotta del Vento, che ai fiabeschi paesaggi dei tre itinerari sotterranei unisce una temperatura costante di +10,7°C., in questo periodo viene presa letteralmente d’assalto da un numero sempre crescente di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Per offrire al pubblico un’altra opportunità “fresca” abbiamo consigliato nei giorni scorsi la visita del rifugio antiaereo di Campo Tizzoro (PT), caratterizzato da una temperatura costante di + 12°C.
Suggeriamo ora un’altra visita sotterranea di grande interesse estetico, tecnologico e paesaggistico:
la cava di marmo sotterranea del Ravaccione, presso Miseglia di Carrara (MS).
L’accesso alla cava avviene tramite una lunga galleria di un’antica ferrovia marmifera che, inaugurata nel 1876 restò in funzione fino al 1964, quando il trasporto su gomma risultò decisamente più pratico e conveniente.
Acquistato il biglietto si attende il proprio turno di entrata. Mediante un pulmino si percorrono quindi 500 metri lungo la stretta galleria fino a raggiungere un maestoso salone dove la guida invita i visitatori a indossare un casco da cantiere. Da questo punto la visita guidata, della durata di circa 40 minuti, prosegue alla luce di potenti riflettori attraverso vastissimi ambienti sotterranei tagliati nel marmo che in alcune zone appare di un sorprendente candore, in altre invece risulta segnato da striature che formano fantasmagoriche pitture naturali. Come le pareti, anche il pavimento, intagliato nella massa marmorea, mostra singolari arabeschi creati dall’estro bizzarro degli eventi geologici. Un sottile velo d’acqua rende il tutto brillante e ne ravviva i colori.
Dopo aver illustrato i processi che nel corso di milioni di anni hanno trasformato il calcare amorfo
in marmo, le guide mostrano ai visitatori i moderni macchinari che oggigiorno consentono di estrarre il marmo dal ventre della montagna senza fare uso di esplosivi. Si tratta di gigantesche motoseghe, azionate idraulicamente e raffreddate ad acqua che tagliano la pietra quasi come se fosse legno, e di pulegge che azionano un filo diamantato, anch’esso raffreddato ad acqua, che scorrendo velocemente sul marmo lo incide producendo con precisione millimetrica dei tagli perfetti. Tutte queste macchine sono computerizzate.
Con questi mezzi pochi operai specializzati compiono in condizioni di assoluta sicurezza lo stesso lavoro per cui fino a qualche decina di anni fa occorrevano centinaia di uomini. Allora le condizioni di sicurezza erano estremamente precarie i gli incidenti mortali si susseguivano con un ritmo impressionante nell’arco di ogni anno.
La temperatura, con lievi oscillazioni dovute alle correnti d’aria prodotte sia dalla presenza di due aperture, sia dall’”effetto pistone” derivante dal frequente transito di veicoli motorizzati di grandi dimensioni, si aggira mediamente attorno ai 16°C. Si consiglia pertanto un abbigliamento un po’ più leggero di quello suggerito per la Grotta del Vento e per il rifugio antiaereo di Campo Tizzoro.
Tornando all’esterno nelle ore più assolate, per qualche minuto si resta abbagliati dal candore del marmo che riverbera violentemente i raggi del sole.
La cava sotterranea del Ravaccione è situata al n° 84 del piazzale “dei Fantiscritti” presso la località Miseglia di Carrara. Da Carrara seguire le indicazioni per “Cave di Fantiscritti”.
Foto gentilmente concesse dalla direzione di Marmotour
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