English below.

Nervature da evaporazione nella galleria iniziale.
Vein structure from evaporation in the initial tunnel.
A prima vista potrebbero sembrare boxworks ma non lo sono.
Mentre i boxworks sono lamine di calcite sporgenti che hanno resistito alla corrosione del calcare dolomitico che le inglobava, queste nervature sporgenti, ben visibili nel tratto di galleria che separa l’ingresso naturale della grotta dalla Sala dell’Orso, hanno un origine molto diversa.
Essi non sono il risultato di una corrosione ma, al contrario, sono depositi calcarei, concrezioni che, a differenza di quelle che costituiscono la principale attrattiva del primo itinerario, non sono dovute a una lenta fuga di anidride carbonica dall’acqua o, quanto meno, solo ad essa. Nella galleria iniziale la roccia è attraversata da fenditure estremamente sottili o piani di porosità, all’interno dei quali l’acqua, satura di bicarbonato di calcio disciolto, può circolare solo in condizioni di capillarità.
Durante l’estate, quando le pareti sono quasi sempre rivestite da un velo d’acqua di condensazione, quella contenuta nei capillari è praticamente immobile. D’inverso invece, quando il vento freddo entrante perde umidità relativa riscaldandosi, la superficie delle pareti diviene secca e l’acqua che impregna la roccia viene risucchiata per capillarità verso il vuoto della galleria.
Dove i canalicoli sfociano nella cavità sotterranea, la rapida evaporazione trasforma il bicarbonato di calcio disciolto nell’acqua in carbonato di calcio, che si deposita formando dei cordoli sporgenti dall’aspetto opaco e vagamente spugnoso, molto diverso da quello cristallino delle stalattiti, delle stalagmiti e delle colate che si possono ammirare più avanti. Il calcare deposto per evaporazione dell’acqua è amorfo o criptocristallino (*) come quello che spesso incrosta pentole e stoviglie.
Probabilmente hanno un’origine simile anche i veli granulosi di calcite che rivestono la parete sinistra della galleria poco prima della porta blindata. In quel caso il trasporto per capillarità non sarebbe concentrato lungo linee preferenziali ma sarebbe causato da una porosità diffusa. Si tratta però di una supposizione priva di conferme scientifiche attendibili, tanto più che la roccia in questione, levigata dai vortici di un antico fiume sotterraneo, appare in quel punto eccezionalmente compatta.
(*) Costituito da cristalli microscopici non visibili a occhio nudo.

Veli granulosi di calcite; si notano sulla destra due nervature.
Gritty veils of calcite; two veins can be seen on the right

Nervature da evaporazione su antiche concrezioni morte pochi metri oltre la porta blindata
Vein structure from evaporation on old dead formations a few metres past the steel door
VEIN STRUCTURE FROM EVAPORATION
On first sight they look like boxworks but they are not.
While boxworks are very thin layers of calcite sticking out that have resisted to the corrosion of the dolomitic limestone which surrounded it, these protruding veins, clearly visible in the part of the tunnel which separates the natural entrance of the cave from the Hall of the Bear, have a very different origin.
They are not the result of corrosion but, on the contrary, are limestone deposits, formations that, unlike those which make up the main attraction of the first itinerary, are not caused by a slow release of carbon dioxide from the water or, at least only from that. In the initial tunnel the rock is crossed by very thin cracks or porous planes, inside which the water, saturated with dissolved calcium bicarbonate, can only circulate under conditions of capillarity.
During Summer, when the walls are almost always covered by a veil of condensation water, that contained in the capillaries is practically motionless. The opposite happens instead when the cold wind blowing in loses the relative humidity when warming up, the surface of the walls becomes dry and the water which impregnates the rock is sucked up for capillarity towards the emptiness of the tunnel.
Where the little channels develop into the underground cavity, the rapid evaporation transforms the calcium bicarbonate dissolved in the water into calcium carbonate, which deposits forming little protruding threads with an opaque and vaguely spongy appearance, very different from the crystalline one of the stalactites and stalagmites and flowstones which can be admired further on. The limescale deposited due to the evaporation of water is amorphous or cryptocrystalline (*) like that which often encrusts pots and pans.
The gritty veils of calcite which cover the left wall of the tunnel before the steel door are probably of the same origin. In that case the movement for capillarity would not be concentrated along preferential lines but would be caused by a widespread porosity. This however is an assumption without reliable scientific confirmation, more so since the rock in question, made smooth by the vortexes of an ancient underground river, appears to be exceptionally compact in that point.
(*) Made up of microscopic crystals invisible to the naked eye.