Dopo ben quattro nevicate autunnali, accompagnate da temperature molto rigide (fino a -5°C.) e dopo le piogge che hanno caratterizzato le festività natalizie, alla Grotta del Vento l’Epifania ha portato uno scorcio d’estate, o quanto meno di tiepida primavera. La corrente d’aria, che normalmente in inverno viene aspirata dall’imbocco turistico per salire verso le aperture situate nella parte più elevata della Pania Secca ha invertito il flusso.
Come durante l’estate, anche se con una potenza minore, una sensibile corrente d’aria investe i visitatori che percorrono in andata il primo tratto del percorso sotterraneo. Segno che la temperatura esterna (intesa come media tra quella dell’imbocco turistico e quella degli sbocchi superiori) è superiore al valore medio annuo, che determina la temperatura interna della grotta, avente un valore rigorosamente stabile in qualunque periodo di +10,7°C.
Questa inversione del flusso, del tutto insolita per questa stagione, non ha però alcuna importanza per ipotizzare gli eventi meteorologici del prossimo futuro. Basta che cambi il vento, che arrivi il maestrale o la tramontana, e tutto torna normale, con un vento entrante tanto più forte quanto più è bassa la temperatura esterna. Fino a primavera inoltrata, quando dopo qualche tentennamento diverrà di nuovo stabile il vento uscente che caratterizza la stagione estiva.