Quando lo stillicidio è eccessivo

Queste immagini non si riferiscono alle fontane di fuoco di un’eruzione vulcanica. Si tratta semplicemente di gocce d’acqua che cadono su una stalagmite, provocando una miriade di spruzzi che, in controluce, sembrano fuochi d’artificio. La stalagmite in questione si trova nella Grotta del Vento, poco prima del Valico, lo spartiacque sotterraneo che che separa il…

50 Anni della Grotta del Vento

Nel quadro delle celebrazioni del 50° anniversario dell’inaugurazione dei percorsi turistici della Grotta del Vento, venerdì 28 luglio, alla presenza delle autorità locali, ha avuto luogo la presentazione ufficiale di una ricca mostra fotografica che illustra le varie fasi della valorizzazione, dal foro soffiante usato come frigorifero fino agli anni ’60 del secolo scorso ai…

Scheletri di pipistrello nella Grotta del Vento

Durante una campagna di ricerche effettuata nella Diramazione del Paradiso, il geologo Noah Hobbs ha scoperto e fotografato uno scheletro di pipistrello parzialmente rivestito da un leggero strato di calcite che lo salda in parte alla colata sottostante. Altri resti di chirotteri erano stati rinvenuti in precedenza alla sommità di due diramazioni ascendenti prive di sbocchi verso l’esterno (Ramo dell’Infinito e Diramazione dell’Intermedia). Si ritiene trattarsi di esemplari che, entrati casualmente nella grotta, sarebbero rimasti intrappolati alla sommità dei rami ciechi nel vano tentativo di raggiungere l’esterno verso l’alto, per una via diversa da quella percorsa all’andata.
Durante lo scorso inverno un pipistrello solitario aveva trascorso il letargo nella Sala dell’Orso.

La miniera di Realmonte (AG)

Singolare esperienza per il geologo e speleologo siciliano Giuseppe Cataldi, che da anni svolge l’attività di guida turistica alla Grotta del Vento. Invitato a visitare la miniera di salgemma (cloruro di sodio) di Realmonte, in provincia di Agrigento, ha potuto fotografare le fantasmagoriche pitture naturali costituite dal bizzarro andamento degli strati policromi del sale che si depositò sul fondo marino quando il Mediterraneo si prosciugò per evaporazione in seguito alla chiusura dello Stretto di Gibilterra. Particolarmente spettacolare un’imponente cattedrale sotterranea (interamente scavata nella massa salina) nella quale anche l’altare e le statue sono state scolpite nel sale.